Con il recente acquisto di Render Legion, ovvero i produttori di Corona Renderer -un motore di rendering nuova generazione – ha dato un grosso slancio a Chaosgroup nello sviluppo del suo prodotto di punta: V-Ray. Questa quarta main release racchiude importanti aggiornamenti e strumenti che svecchiano il software e alzano il livello della qualità ottenibile ad un livello mai raggiunto prima.
Ce n’è per tutti:
Questa è bella, almeno per chi dispone di una workstation grafica con i fiocchi. Finalmente il rendering production, può essere realizzato impiegando non solo la potenza di calcolo della CPU (Processore/i principale, es. i7, E3, E5), ma anche della o delle GPU (processore della scheda grafica, nVidia in primis) senza perdite di qualità o alterazioni d’immagine in quanto viene impiegato il medesimo meccanismo di calcolo (il cosiddetto sample mode, ormai conosciutissimo – almeno per gli addetti ai lavori – QMC – Quasi Monte Carlo, un metodo di ottimizzazione del calcolo numerico che conta sulla casualità per risolvere problemi che necessiterebbero di metodi analitici).
A trarne vantaggio sono sicuramente le tempistiche di rendering che registrano un notevole abbassamento. Il 3D Artist ora può interagire con un numero inferiore di parametri di setting nel passaggio da CPU a GPU, in quanto si abilitano solamente le opzioni dedicate all’una o all’altra modalità. Il GPU rendering riesce a renderizzare in modo rapido anche i ‘Volumetric effects’ per la produzione di fumo, fuoco e nebbia, per l’interesse di coloro che non solamente operano nell’Archviz.
Le immagini HDRI sono da tempo impiegate sia per ricreare l’Environment Lighting degli esterni, sia per la produzione di rendering di spazi interni, tuttavia, per questi ultimi era necessario posizionare le Skylight Portals dinnanzi ad ogni apertura (porte e finestre) per poter ottenere un buon livello d’illuminazione e risolvere alcune problematiche dell’indirect illumination (es. artefatti o macchie diffuse). Ora l’ADL sigla di Adaptive Dome Light di V-Ray Next non richiede più l’impiego delle Skylight Portal in quanto il calcolo dell’illuminazione Light Cache riconosce le aree dell’Environment utili al calcolo ed ignora le altre rendendo il processo ancor più efficiente senza la generazione di disturbi dell’immagine. Capisco che è una cosa molto tecnica, ma vi assicuro che chi ha utilizzato gli Skylight Portals di V-Ray, sa di cosa sto parlando.
Questo miglioramento è frutto della collaborazione di Ondrej Karlík, fondatore e principale sviluppatore di Corona Renderer, alla causa V-Ray. Complimenti.
L’utilizzo della Adaptive Dome Light influenza non solo la facilità di impostazione dell’illuminazione della scena, ma anche le tempistiche di calcolo che riguardano sia gli interni che gli esterni. Per gli esterni, questa novità fa registrare abbassamenti ridotti delle tempistiche di rendering, mentre per i render d’interni, la differenza è notevole e raggiunge – in diversi casi – un miglioramento del 100%.
Il controllo dell’esposizione ed il bilanciamento del bianco hanno sempre rivestito un ruolo fondamentale per la realizzazione d’immagini fotorealistiche, richiedendo tempo ed esperienza per la loro regolazione che, spesso, veniva effettuata in post-produzione. Una vera gioia per chi ama la perfezione nell’esposizione.
Ora V-Ray Next riesce automaticamente ad intervenire sulla correzione dei valori di ISO della Camera (Automatic Exposure – Esposizione Automatica) e ad ottenere livelli di esposizione appropriati per l’intera immagine, riducendo in tal modo gli interventi successivi che, talvolta, portano al presentarsi di disturbi o ad un abbassamento della qualità dell’immagine. Il White Balance automatico riesce a correggere l’immagine e ad evitare che risulti eccessivamente calda o fredda.
V-Ray Next mira alla produzione di immagini fotorealistiche che siano in grado di riprodurre nel modo più verosimile l’intera illuminazione della scena, pertanto aggiunge la possibilità di visionare i valori di luminanza (in candele) o d’illuminamento (in lux) attraverso due strumenti differenti: il VRayLightMeter ed il VRayLightingAnalysis (gestibili via render element).
VRayLightMeter consente di visualizzare le informazioni relative alla provenienza della luce, all’intensità, ai valori di luminanza direttamente all’interno della Viewport di 3ds Max, mentre VRayLightingAnalysis aggiunge un render element in false color mode oppure una griglia con i valori d’illuminamento sovrapposta all’immagine RGB. Cosa molto utile per e un vero strumento di analisi per i numerosi Lighting Designer – Progettisti Illuminotecnici di casa nostra!
V-Ray 5, come già suo fratello Corona Renderer, offre la possibilità di arrestare (proprio arrestare, non solo sospendere!) il processo di rendering di un’immagine e di riprenderlo in un secondo momento. L’opzione è sicuramente vantaggiosa nel momento in cui la produzione di un’immagine particolarmente complessa comporta un impegno, in termini di tempo, notevole. Se il PC che utilizza il 3D Artist non ha finito la renderizzazione notturna, si può stoppare il processo e proseguire la notte successiva. Comodo.
Ulteriore novità di particolare interesse è la possibilità di assegnare più materiali ad un oggetto e scegliere quello desiderato al momento del rendering in modo tale da evitare ogni volta di dover riassegnare il materiale passando dal Material Editor di 3ds Max. Immaginate nel settore del legno arredo, i progettisti di una cucina che abbiano le antine in vari colori a scelta. Preparo tutti i materiali e faccio una assegnazione selettiva al bisogno.
E’ una libreria di materiali scannerizzati e raccolti all’interno di un plugin, compatibili con V-Ray GPU, in cui ne troviamo più di 600. Il limite, se possiamo esprimerci in libertà, è la disponibilità: la Vrscan material Library viene proposta come plugin a pagamento. Con un costo aggiuntivo per il 3D Artist di 300,00 € all’anno per una licenza Workstation.
Come vedete l’argomento è molto interessante. V-Ray 5, vuole consolidare la propria posizione tra i primi motori di rendering oggi sul mercato e che Chaosgroup ha, finalmente, deciso di compiere un notevole passo in avanti, aggiungendo importanti strumenti che ottimizzano e velocizzano il processo di rendering, snellendo procedure che ormai erano non più aggiornate da anni (es. le Portal Lights), semplificando il controllo dell’illuminazione attraverso i controlli di Automatic exposure e White Balance e proponendo strumenti utili al raggiungimento del massimo livello di fotorealismo ottenibile.
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